Homeschooling o educazione parentale
La scuola non è un obbligo
Già, proprio così.
Si possono educare i figli a casa, da soli, ed è perfettamente legale.
Una fuga dalle aule affollate, rumorose e dall´educazione inadeguata del sistema scolastico.
In tempi COVID sembra una soluzione per evitare di navigare tra DAD, quarantene e il pericolo dei contagi.
Questi sono solo alcuni dei motivi che mi elencano i genitori che scelgono consapevolmente di istruire i propri figli a casa.
Ma cosa vuole dire effettivamente homeschooling o educazione parentale?
A molti genitori che ci chiedono non è chiaro che significa che sono proprio i genitori stessi a doversi occupare della didattica e dell’istruzione dei propri figli, a casa.
Non arriva nessuna tata magica o un professore a domicilio.
No.
Arriva una scelta di vita che coinvolgerà tutta la famiglia.
L’educazione parentale significa rinunciare a un lavoro che impegnerebbe uno dei genitori otto ore al giorno: è già un lavoro full-time, essere l’unica “maestro” o “maestra”.
Bisogna essere aggiornati, appassionati e molto pazienti per imparare prima, e di notte,
quello che si vorrebbe insegnare di giorno.
Tuttavia è possibile e si sono formate delle reti di genitori che si danno un mutuo aiuto.
Si discute di socializzazioni, si scambiano indirizzi di piattaforme per attingere a materiale didattico e talvolta si organizzano anche delle lezioni in aula per trattare argomenti specifici.
A gennaio, precisamente il 28, per chi ha homeschooling, è venuto il momento per inviare la comunicazione d’istruzione familiare.
Quando i genitori scelgono l’educazione parentale per i propri figli, devono farne comunicazione alle autorità competenti in modo ufficiale e incontestabile.
Vi consigliamo di approfondire con questo link che porta al blog La Luna di Carta
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